Un treno per Salerno. Un viaggio, che in macchina, dovrebbe durare mediamente una quarto d’ora,mezz’ora. Questo treno che prevede fermate ad ogni stazione, ci impiega ore. Parte da Napoli o da Formia, momentaneamente da Torre Annunziata. Alla partenza accumula minuti di ritardo, anche mezz’ora. La voce elettronica non dà spiegazioni. Trenitalia si scusa per il disagio.
Salgo a Pagani (Salerno), ora di punta: le 08.00 del mattino. Spesso le carrozze sono inagibili, i motivi, sconosciuti. Pochi vagoni per un treno che quotidianamente prendono lavoratori e studenti. I treni successivi accumulano ritardi e così i viaggiatori sconfortati si riversano sul treno delle 08.00. Nelle carrozze a scompartimenti molte persone affollano in piedi i corridoi. Gli occhi un po’ stanchi, le menti nei sogni di mezz’ora prima, l’espressione rassegnata di chi sa che non ci sono altre alternative. L’occhio all’orologio per contare i minuti di ritardo.
Un muro umano di persone in corridoi stretti, le voci in sottofondo di chi si lamenta, di chi si racconta. Più il viaggio prosegue più i programmi di tanti sembrano saltare. A consolare ci pensa il paesaggio roccioso e il mare che da Vietri in poi si intravede. L’odissea però del viaggio continua. Arrivati a destinazione mezz’ora dopo l’orario previsto è difficile poter scendere. Una calca umana. La foga di scendere è tanta, tutti hanno fretta. Ma Trenitalia non si scusa per il disagio.