Trentamila condivisioni in poche ore per il video più choc che la rete abbia mai ospitato. Vittima una ragazzina di poco più di quattordici anni aggredita da una coetanea all’uscita di scuola, sotto gli occhi di una quindicina di ragazzi. La vittima viene presa a calci, strattonata per i capelli, finisce a terra. Piange. Urla. Chiede aiuto.
Inaudita violenza che si fonde al divertimento sadico dei compagni che assistono senza una mossa, incitano alla violenza, riempiono di parole la ragazzina che ormai è a terra dolorante, fino all’obbrobrio della diffusione del video. Condiviso da trentamila giovani.
A vederlo tra i tanti giovani anche la cugina della vittima, Sarah. E’ stata lei ad avvertire la zia. La scoperta dell’orrore, la vergogna di un paese in cui neanche più i giovani sono civili, le ferite da curare, la denuncia e il massacro della tv e del web.
La bulla. “La Giovi” questo il suo nickname in uno dei social network più amati dai giovani d’oggi non appare per niente pentita e insiste dicendo che la giovane le botte le meritava, quasi le cercava. Molti i commenti dei ragazzi che fanno paura, rabbrividiscono e sono molti a favore della bulla. La colpa per molti è della vittima, Sarah, che poteva farsi gli affari suoi.
Ma che colpa ha questa giovane ragazza? Aver alimentato la gelosia della bulla perché la sua migliore amica stava con l’ex fidanzato di lei? Mi dispiace ma non è una scusa. Non lo è affatto. La violenza và condannata.
La colpa non è solo della bulla ma del branco. Di tutti quei ragazzi che hanno assistito senza muovere un dito, senza chiamare aiuti, senza chiamare i soccorsi. Di tutti quelli che vigliacchi sono tornati a casa ed hanno caricato il video senza preoccuparsi degli ematomi del dolore fisico e morale che Sarah provava. Senza neppure avvertire i suoi genitori.
La colpa è dei genitori. Sì di loro. I figli sono lo specchio dei genitori. Certo crescono, diventano grandi, vivono nella società, perdono parte dei valori e dell’educazione che i genitori hanno loro inculcato ma non diventano questi ragazzi.
I figli della nostra società sono violenti, scorretti, non sanno vivere in un questo mondo. Vanno puniti. Sarah non potrà mai dimenticare quanto accaduto, poterà per tutta la vita i segni di un episodio violento e orrendo, lo ricorderà per sempre. Ma lei e tanti altri ragazzi vittime delle torture dei bulli vanno puniti. Vanno allontanati per un periodo dalle loro case, dai loro agi, dei loro genitori-troppo protettivi. Vanno portati all’interno di strutture per far capire loro le regole, il rispetto e il valore della vita.