smettiamola
Smettiamola di pensare alla donna come ad un oggetto di pura bellezza. Cuore, intelligenza, capacità di intendere e di volere.
Smettiamola di pensare che la donna debba necessariamente amare chi le viene suggerito, indicato o costretto.
Smettiamola di costringerla con minacce, insulti, violenza fisica o psicologica e morale di tenerla legata a quell’uomo che tale non è se usa violenza contro una donna.
Smettiamola di metterle i bastoni tra le ruote nel mondo del lavoro e nella società comune.
Smettiamola di pensare alle donne come quelle che sfornano figli e se non li desiderano o semplicemente pensano più alla carriera, sono da mettere al rogo, da tacciare.
Smettiamola di non aver rispetto nel genere femminile.
Il mondo si è evoluto, ha girato e rigirato, ma le donne sono vittime di violenze quotidiane, di ogni tipo, e non esiste una violenza più grave di un’altra. Cambia l’intensità ma è pur sempre violenza. Sono ancora sottovalutate, su di loro si dicono inciuci peggiori, anche se hanno superato gli anta e sono mamme di figli grandi. Ancora marchiate e tacciate.
Segno di una generazione ferma, infelice, cattiva, inumana, contraddittoria: pronta ai bei proclami solo l’otto marzo. Ancora dobbiamo subire i pettegolezzi e la cattiveria.
Basta!
Se siamo segno del nuovo tempo dobbiamo darne dimostrazione. Alle donne vittime di ogni forma di discriminazione, di persecuzione, di bullismo, di violenza, dico Denunciate, ma invito anche noi altre donne, società comune e a fare rete, fronte comune, perché solo supportandoci, sostenendoci, siamo forza, siamo cambiamento, siamo dignità che non va calpestata.