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La speranza in questa ennesima campagna elettorale

Non è mio costume scrivere post politici, ho taciuto a lungo e continuerò a farlo ma una cosa sento di dirla in questa campagna elettorale che vede protagonista Pagani per l’ennesima volta. Sento il bisogno di farlo da cittadina, da comune cittadina che ogni giorno lavora su questo territorio, lo ascolta nelle sue sofferenze e nei suoi dolori, nelle sue difficoltà, da figlia di questo territorio martoriato, umiliato, bistrattato, schiaffeggiato da molti, da tanti.
Questo paese è un cane sciolto e di conseguenza i cittadini si sentono padroni di poter assumere atteggiamenti e comportamenti di qualunque genere. Infondo non hanno un indirizzo, una guida, un’autorità di controllo.
Non entro nel merito del voto non è nel mio essere, inoltre il voto è personale. Sono candidati molti amici e persone che stimo molto, che ci hanno messo la faccia e la volontà, alcuni di loro li ho visti amministrare e davvero con grande partecipazione ed abnegazione, spero possano bastare a questo paese che ha tanto bisogno di normalità amministrativa. Ma delle cose vorrei farmele spiegare:
-questa mattina la macchina pubblicizzante un candidato sindaco lanciava volontani lungo tutto il percorso, l’ho seguito perché andavo a lavoro e francamente non credevo ai miei occhi. Allora mi chiedo: se il candidato fa lanciare i suoi volantini/bigliettini a terra è ovvio che la gente si senta libera di sporcare di ogni cosa le strade. E soprattutto perché io cittadina dovrei votare questa persona?
-ci sono candidati che nel corso della mia vita ho conosciuto e senza scrupoli hanno optato per dei diritti che forse era meglio lasciare a chi aveva più bisogno, oggi, battono la mano sul petto al motto “la scelta giusta”. Qual è la scelta giusta al giorno d’oggi?
Cos’è oggi amministrare per i cittadini?
Una cosa forse abbiamo dimenticato noi cittadini della città di Sant’Alfonso: l’ordinaria amministrazione. Se spazzano la strada di casa mia dopo mesi sembra che abbiano fatto chissà quale grande cosa. Se accendono una lampadina, dico una, non i lampioni di un’intera strada di periferia, gioiscono i cittadini e ringraziano a gran voce, perché qui l’ordinario ed essenziale è diventato un dono raro. Francamente da cittadina che in questo paese investe e ci paga le tasse come tutti del resto questa cosa proprio non mi sta bene.
Credo che i cittadini di questo paese meritino un sindaco, non un robin hood sia chiaro, non un mago, ma una persona che con onestà, caparbietà e capacità umane e professionali ricostruisca l’essenziale. Questo paese ha bisogno -e lo merita- anche di ordinarietà ma anche di controllo vigile.
Fatela la campagna elettorale è giusta e lecita, fatela nel rispetto del covid, sui social, ovunque, ma fatela con coerenza e senso di partecipazione ma fatela perché a crederci siete i primi, perché io sento di camminare su un paese di macerie.

Il mio post è solo una riflessione ad alta voce e non è un post per dirvi che non voterò, lo farò perché sono una donna e le mie antenate hanno lottato per questo diritto sacrosanto, lo farò perché sono figlia di questa terra e ci credo ancora che il vento fresco possa soffiare su questa città…

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Perchè il fascino della politica attrae i più giovani

6834932-strumenti-moderni-giornalista-computer-portatile-bianco-taccuino-e-una-penna-profondit-di-campo-messGiovani politici di grandi speranze e naviganti professionisti di lungo corso che vedono crollare carriere ed esistenze politiche strappategli dai giovani, che armati di entusiasmo e passione si lasciano andare a cariche politiche. E’ la fotografia della nuova politica italiana. Giovani impegnati in politica, che scalano gerarchie interne ai partiti, conquistano gli elettori e portano a casa il successo. Giovani e politica, il binomio perfetto che lascia da parte il disprezzo per sposare l’impegno. Conquistano gli elettori per le facce pulite, buone, talvolta colte, che spazzano via gli impresentabili ed i soliti volti che molte liste tentano di presentare. Un impegno che sia agli occhi dei giovani politici, che dell’elettorato si traduce come una provocazione: non lasciare la politica ai professionisti del malaffare, ma i giovani in politica sono anche per gli elettori il vento del rinnovamento e del cambiamento, quel vento che sa di idee e di buona fede, su cui vale la pena sperare e puntare. Giovani che fanno politica, nati talvolta con la passione travolgente della politica nel sangue, che hanno in testa una carriera politica o più semplicemente “fare politica”, li appassiona il dibattito politico. Occuparsi di politica- fare politica- è una necessità assoluta per molti giovani, che salva da un futuro oscuro, per evitare di avere il rimpianto di non aver fatto nulla. Una classe politica giovane e che aspira ad un cambiamento radicale, sembrano questi i presupposti della nuova politica giovanile. Giovani che hanno seguito il motto di Berlinguer “fate politica” e di Gramsci che nei suoi quaderni del carcere scriveva “l’indifferenza è il peso morto della storia”. E sono sempre più i partiti ed i movimenti italiani che negli ultimi anni si sono aperti ai più giovani, puntando sulle loro idee e sulle loro forze. Basti vedere il Movimento Cinque Stelle, che dalla sua conquista gli elettori oltre che per le sue idee, quanto anche per i volti giovani che si ritrovano come accade nella storia attuale a governare talvolta città italiane che fino a qualche mese fa erano rocca forte di ossi duri della politica. Occhi azzurri come il mare. Bionda. La più giovane. Aveva solo 25 anni, quando mise per la prima volta piede nel suo ufficio di assessore alle Politiche giovanili. Studiava legge negli Stati Uniti, ma De Magistris, anche se qualcuno storceva il naso per una giovanissima a Palazzo San Giacomo di Napoli, parliamo di Alessandro Clemente, la volle assessore. Oggi è di nuovo nella giunta del sindaco partenopeo e con qualche anno in più, 29. Ha conquistato per la seconda volta gli elettori, con ben 4500 preferenze, la più votata nello schieramento De Magistris. L’obiettivo della Clemente, che rappresenta l’orgoglio della giunta napoletana, è quello di abbattere i muri e rilanciare la città partendo proprio dai giovani. Mille obiettivi nel cassetto e negli occhi della Clemente: da una squadra più larga, alla connessione con le città d’Europa. Ma anche un laboratorio politico, che macini sempre idee e progetti che si traducano col fare concreto. 27 anni, il sogno politico e la rincorsa verso il comune di Salerno, è Dante Santoro, che nella sua scalata verso palazzo di città a Salerno era affiancato da tre liste civiche composte prevalentemente da ragazzi e professionisti. Una corsa di civiche, ma un passato per Santoro col Movimento Cinque Stelle, dove è risultato all’election day il più votato su 57 candidati. Una sfida dura per Santoro: farsi largo alle ultime elezioni tra i tanti candidati sindaco, molti appartenenti alle stesse formazioni politiche, che per lui dimostravano la vecchia politica che tende di perdersi in faide per il controllo del potere, dimenticando i problemi veri della gente. Una sfida persa da candidato sindaco, ma di certo il giovane Santoro, non ha perso la grinta e la tenacia, e da consigliere comunale si è fatto promotore già di diverse iniziative. Una su tutte, “la scuola dà consiglio”, che nello specifico, si rivolge alle scuole superiori della città di Salerno per coinvolgere gli studenti in quella che è la complessa vita amministrativa della città. Ma anche una consigliatura, quella di Santoro al fianco delle tematiche della città, infatti, da qualche giorno ha lanciato una petizione sulla viabilità e le strade pericolose. Occhi puntati soprattutto sui rioni collinari di Salerno. Non solo grandi città o capoluoghi annoverano nella loro squadra amministrativa giovani, anche nelle piccole realtà si punta sull’impegno politico dei più giovani. Accade a Pagani, nel salernitano, 35.000 abitanti ed un consiglio comunale che può vantarsi di avere due giovani consiglieri, i più giovani che la città possa ricordare: Bartolomeo Picaro di Forza Italia e Raffaella Cascone. Picaro, fu eletto nella maggioranza del sindaco Salvatore Bottone a soli 24 anni, nel 2004. Una carriera interna al partito prima ancora di approdare in consiglio nella città di Sant’Alfonso. Prima responsabile di Forza Italia giovani a Pagani per la campagna elettorale, poi coordinatore cittadino di Forza Italia giovani, fino ad essere nominato portavoce provinciale dei giovani di Forza Italia. Attualmente ricopre il ruolo di capogruppo del partito in consiglio comunale, nel frattempo il primo cittadino lo ha anche delegato all’edilizia scolastica. Un occhio giovane alle scuole cittadine. Ha 28 anni ed ha portato a casa ben 600 voti, in un centro cittadino piccolo ma che ha voglia di rinnovamento, Sant’Egidio del Monte Albino, alle pendici dei Monti Lattari. Gianluigi Marrazzo, è il più giovane nella giunta del riconfermato sindaco, Nunzio Carpentieri. Marrazzo oggi regge l’assessorato ai Lavori Pubblici con delega alla struttura mercatale di via Nazionale, perno centrale dell’economia locale. Proprio il Mercato Ortofrutticolo, quale volano dell’economia è stato il primo punto di partenza in questa attività di assessorato per Marrazzo, partendo dai lavoratori e assicurando loro le condizioni minime di lavoro. Il suo motto politico è “coltivare la realtà”, quella realtà che con Marrazzo ha il sapore delle idee giovani e nuove anche per una comunità piccola e montana come Sant’Egidio.

 

Un mio articolo per ildenaro.it

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