Il vero male del nostro paese è l’omertà e la protezione. Siamo un Paese rassegnato al danno, al problema. Eppure spesso il danno ci viene recato direttamente. Restiamo in silenzio, immobili. È una storia che ogni volta si ripete: per paura, perché pensiamo che alcune persone siano “forti”, o perché si pensa che quella persona possa servirci, in quanto influente. Non esiste nulla di più influente di quello che noi abbiamo da dire, della nostra parola, della nostra opinione, della nostra denuncia. È tempo di capirlo. Se un medico sbaglia a leggere un semplice referto, ma l’anno dopo ti ritrovi con un male che nel tempo è solo peggiorato, bisogna rinfacciarglielo e dirlo, urlarlo. Affinché altri non passino il tuo stesso calvario. Restiamo in silenzio davanti ai colloqui in cui ci passano davanti i figli di papà, pensando che loro siano “più potenti”. Cosa è più forte il sapere, la cultura o una raccomandazione? Io continuerò a credere sempre al sapere e alla cultura, al profumo del sacrificio che poi mi porta dritta alla conquista con la schiena dritta e la testa in alto. Perché come mi disse di recente un gran professore, un grande medico:”Cammina con la schiena dritta e la testa in alto, perché tu non hai nulla di che scusarti e non devi dire:scusate se sono al mondo”. Io quel monito l’ho fatto mio,perché aveva colpito nel segno. Ogni giorno restiamo in silenzio seppur inquinano le nostre terre e lo vediamo con i nostri occhi, ma non vogliamo essere testimoni scomodi. Ogni giorno, iniziando da me, cerco di trovare “a pezz a color”-come dicono dalle mie parti, al collega che copia un articolo mio o di un mio collega e poi sbandiera la bandiera del “io non copio, sono la purezza del giornalismo”. O cerchiamo attenuanti, scuse perché un amico ci ha traditi o ci ha voltato le spalle nel momento del bisogno. È tempo di ribellarci ai soprusi, alle piccole minacce sotto un sorriso. Solo ribellandoci potremmo rendere questo Paese più “pulito”, più “fresco”, col vento della libertà e del cambiamento che torna nuovamente a soffiare.