Farmaci omeopatici anziché antibiotici. E’ morto così ad Ancona, Francesco, un bambino di 7 anni che non ce l’ha fatta a superare le complicazioni di un’otite curata per quindici giorni solo con l’omeopatia. Il suo cuore ha smesso di battere nella notte tra il 27 e il 28 Maggio, all’ospedale di Ancona, dove il suo cuore ha smesso di battere. I suoi genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi. Un estremo atto d’amore. Per i medici dell’ospedale “Salesi” di Ancona, che hanno provato a strappare il bimbo alla morte, il piccolo si poteva salvare con un comune antibiotico, eppure i genitori che hanno altri due figli, hanno curato il piccolo con preparati naturali, affidandosi cecamente ad un medico omeopata, Massimiliano Mecozzi, che come ha raccontato il nonno di Francesco, non voleva il suo ricovero in ospedale neanche quando il piccolo aveva 39 di febbre, perché a suo dire lo avrebbero reso sordo. Sul caso è intervenuto l’Istituto Superiore di Sanità e avverte che la medicina omeopatica non può sostituire del tutto la medicina tradizionale. Farmaci, telefoni, computer, ricettari e cartelle cliniche di altri pazienti, i Carabinieri di Orvieto hanno sequestrato tutto nei due uffici del medico omeopata. Il medico, padre di quattro figli, in passato pare avrebbe fatto parte di una setta religiosa che rifiuterebbe qualsiasi cura ospedaliera. Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche i genitori del piccolo Francesco, perquisita anche la loro abitazione, dove gli investigatori hanno portato via telefoni e farmaci, che serviranno agli inquirenti per ricostruire gli ultimi quindici giorni di vita del bambino, mentre, si svolgerà anche l’autopsia del piccolo. Il caso divide l’opinione pubblica, fa discutere e rende impossibile nel ventunesimo secolo la morte di un bambino perché curato con granuli omeopatici. La colpa è tanto del medico quanto dei suoi genitori, che seppur si siano fidati di una persona a quanto pare nota e ne hanno seguito scrupolosamente i consigli, hanno fatto una scelta sbagliata. I preparati omeopatici sono efficaci se nei primi giorni funzionano, ma ad un peggioramento servono farmaci tradizionali con una terapia somministrata da un medico o da un pediatra, come sarebbe dovuto avvenire in questo caso. Eppure tra i genitori le cure omeopatiche stanno prendendo sempre più piede, facendone addirittura un punto d’onore, perché il figlio di tre anni non abbia mai preso un antibiotico. Genitori che diventano, purtroppo, sempre più ideologizzati, tanto da un riuscire più ad avere uno sguardo lucido sul tema della salute e della malattia, tanto da convincersi, che la guarigione dipenda da granuli sulla quale c’è un’ampia letteratura scientifica, che non necessariamente tutta contraria, ma supportata dall’idea che vada somministrato un antibiotico nei casi più gravi dopo essersi consultato con un medico. Ma l’omeopatia oggi è cool, una visione pericolosamente totalitaria. Tutte noi possiamo sbagliare, certo. Ma se quella mamma non fosse stata accecata dall’ideologia, mai avrebbe permesso a un bambino di restare 15 giorni con la febbre. Te lo dice l’istinto prima ancora che l’esperienza. Eppure, è stato più forte l’ordine di un medico che l’ha spinta a fare probabilmente il contrario di quello che lei sentiva. E che ora dovrà rispondere dell’accaduto davanti a tutti, per primo una famiglia in lutto, in secondo un’opinione pubblica sgomenta e poi dinanzi alla magistratura e al Tribunale per i Minorenni, per capire se questa ideologia possa colpire anche gli altri due bambini. Di certo questa morte ci fa sprofondare in un Medioevo dove i bambini davvero morivano per un’otite. Che oggi accada è sconvolgente, incredibile, insopportabile.
(Articolo pubblicato su “ildenaro.it”)