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Minori, una carta per figli con genitori separati: ecco 10 diritti

untitled 2Gli amori naufragano, le storie vedono la parola fine, ma un legame resta per la vita: essere genitori. I genitori si lasciano spesso tra litigi e discussioni e a pagare per l’incapacità di mediare degli adulti sono i figli. I conflitti con i figli al centro non sono mai vantaggiosi per nessuno. Meglio rinunciarci. C’è una strada da percorrere prima del divorzio: trasformare un fallimento in una nuova prospettiva. Le separazioni se ben gestite, possono diventare un momento di snodo positivo nella vita di genitori e figli. Questa volta i figli anziché trovarsi sul terreno di scontro e ricatti, hanno potuto dire la loro in un decalogo di desideri. Ai grandi hanno chiesto attenzioni e ascolto, affetti mantenuti e rispetto. Le loro parole, le esperienze ed i timori, storie e sogni sono finiti nella “carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”, presentata qualche giorno da dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano. Un decalogo che pone al centro di tutto gli interessi dei più piccoli. In Italia sono quasi 100mila i bambini con genitori separati. Piccole regole perché non siano travolti e stravolti nelle “guerre” degli adulti, affinché possano mantenere la continuità affettiva costruita negli anni, relazioni solide, rapporti distesi in un clima di serenità. La carta nasce sul volere del Garante che nei mesi scorsi ha creato un’apposita commissione di giovani che si è integrata al parere degli esperti: legali, psicologi, assistenti sociali sentiti in diverse audizioni. Dieci punti brevi ma decisi, ispirati alla convenzione di New York, ai quali i genitori dovranno cercare di aderire anche col supporto degli avvocati, delle varie figure professionali e della agenzie educative.

La carta si apre con il diritto dei figli di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori. Mantenendo i loro affetti con i fratelli ed i nonni. Perché non è detto che i figli dei separati debbano essere bambini sofferenti. Tra gli altri diritti individuati nel decalogo vi è quello di continuare ad essere figli e vivere la loro età, di essere informati e aiutati a comprendere la separazione. Ancora, i piccoli anche nella separazione hanno diritto ad essere ascoltati e ad esprimere i propri sentimenti, a non subire pressioni, condividendo le loro scelte con i loro genitori. Hanno diritto a non essere coinvolti nei conflitti, vanno rispettati i loro tempi, preservati dalle questioni economiche e meritano delle spiegazioni. Preziosi consigli che mirano a trasformare un momento doloroso in una svolta senza traumi.

LA CARTA DEI DIRITTI DEI FIGLI NELLA SEPARAZIONE DEI GENITORI

I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti

I figli hanno il diritto di essere liberi di continuare a voler bene ad entrambi i genitori, hanno il diritto di manifestare il loro amore senza paura di ferire o di offendere l’uno o l’altro. I figli hanno il diritto di conservare intatti i loro affetti, di restare uniti ai fratelli, di mantenere inalterata la relazione con i nonni, di continuare a frequentare i parenti di entrambi i rami genitoriali e gli amici.
L’amore non si misura con il tempo ma con la cura e l’attenzione.

I figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e di vivere la loro età

I figli hanno il diritto alla spensieratezza e alla leggerezza, hanno il diritto di non essere travolti dalla sofferenza degli adulti. I figli hanno il diritto di non essere trattati come adulti, di non diventare i confidenti o gli amici dei loro genitori, di non doverli sostenere o consolare. I figli hanno il diritto di sentirsi protetti e rassicurati, confortati e sostenuti dai loro genitori nell’affrontare i cambiamenti della separazione.
I figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori

I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nella decisione della separazione e di essere informati da entrambi i genitori, in modo adeguato alla loro età e maturità, senza essere caricati di responsabilità o colpe, senza essere messi a conoscenza di informazioni che possano influenzare negativamente il rapporto con uno o entrambi i genitori. Hanno il diritto di non subire la separazione come un fulmine, né di essere inondati dalle incertezze e dalle emozioni dei genitori. Hanno il diritto di essere accompagnati dai genitori a comprendere e a vivere il passaggio ad una nuova fase familiare.

I figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti

I figli hanno il diritto di essere ascoltati prima di tutto dai genitori, insieme, in famiglia. I figli hanno il diritto di poter parlare sentendosi accolti e rispettati, senza essere giudicati. I figli hanno il diritto di essere arrabbiati, tristi, di stare male, di avere paura e di avere incertezze, senza sentirsi dire che “va tutto bene”. Anche nelle separazioni più serene i figli possono provare questi sentimenti e hanno il diritto di esprimerli.

I figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti

 

I figli hanno il diritto di non essere strumentalizzati, di non essere messaggeri di comunicazioni e richieste esplicite o implicite rivolte all’altro genitore. I figli hanno il diritto di non essere indotti a mentire e di non essere coinvolti nelle menzogne.

I figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori

I figli hanno il diritto che le scelte più importanti su residenza, educazione, istruzione e salute continuino ad essere prese da entrambi i genitori di comune accordo, nel rispetto della continuità delle loro abitudini. I figli hanno il diritto che eventuali cambiamenti tengano conto delle loro esigenze affettive e relazionali.

I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori

I figli hanno il diritto di non assistere e di non subire i conflitti tra genitori, di non essere costretti a prendere le parti dell’uno o dell’altro, di non dover scegliere tra loro. I figli hanno il diritto di non essere costretti a schierarsi con uno o con l’altro genitore e con le rispettive famiglie.
I figli hanno il diritto al rispetto dei loro tempi

I figli hanno bisogno di tempo per elaborare la separazione, per comprendere la nuova situazione, per adattarsi a vivere nel diverso equilibrio familiare. I figli hanno bisogno di tempo per abituarsi ai cambiamenti, per accettare i nuovi fratelli, i nuovi partner e le loro famiglie. Hanno il diritto di essere rassicurati rispetto alla paura di perdere l’affetto di uno o di entrambi i genitori, o di essere posti in secondo piano rispetto ai nuovi legami dei genitori.

I figli hanno il diritto di essere preservati dalle questioni economiche

I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nelle decisioni economiche e che entrambi i genitori contribuiscano adeguatamente alle loro necessità. I figli hanno il diritto di non sentire il peso del disagio economico del nuovo equilibrio familiare, e di non subire ingiustificati cambiamenti del tenore e dello stile di vita familiare, di non vivere forme di violenza economica da parte di un genitore.

I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano

I figli hanno il diritto di essere ascoltati, ma le decisioni devono essere assunte dai genitori o, in caso di disaccordo, dal giudice. I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni prese, in particolare quando divergenti rispetto alle loro richieste e ai desideri manifestati. Il figlio ha il diritto di ricevere spiegazioni non contrastanti da parte dei genitori.

(Pubblicato sul mio blog Pagine Sociali per ildenaro.it)

 

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Genitori separati, la pagella scolastica va ad entrambi

6834932-strumenti-moderni-giornalista-computer-portatile-bianco-taccuino-e-una-penna-profondit-di-campo-messI voti scolastici dovranno essere comunicati sia alla mamma, sia al papà. A sancirlo una sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia, del 2017, la numero 312. Secondo la pronuncia dei giudici, a partire dal momento in cui i genitori si separano o divorziano, la scuola è tenuta a rendere conto dell’andamento del figlio tanto al padre quanto alla madre, se il giudice ha disposto l’affidamento condiviso del minore. Diversamente, qualora l’alunno dovesse presentare uno scarso rendimento e la scuola dovesse deciderne la bocciatura, il provvedimento sarebbe illegittimo. Sulla base di questo principio, il Tar, ha accolto il ricorso di un padre separato, in regime di affidamento congiunto, annullando il provvedimento di non ammissione del figlio alla terza media perché nel corso dell’anno la scuola aveva riferito del “poco impegno” e dello “scarso interesse” dimostrato dal figlio soltanto alla madre. L’obiettivo della sentenza è non escludere i padri dalla vita scolastica dei figli e regolare le comunicazioni scuola-famiglia quando i genitori sono separati. Un lavoro che mira ad evitare che uno dei due genitori venga escluso dalla vita scolastica del figlio e non venga informato né della sua condotta né della sua pagella. Anche se poco conosciuta, esiste in tema una circolare del Ministero dell’Istruzione, prot. N.5336/2015. La circolare si rivolge al personale scolastico e fornisce istruzioni operative in caso di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli. In particolare, per quanto concerne la responsabilità dei genitori e le questioni relative all’educazione del minore, la legge prevede che, di regola, entrambi i genitori hanno pari responsabilità; i poteri di indirizzo dell’educazione e dello studio del figlio devono essere esercitati di comune accordo tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio stesso. Insomma, la responsabilità genitoriale di entrambi i genitori non cessa a seguito di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, nullità del matrimonio. Salvo ovviamente il caso di affidamento esclusivo da parte del giudice; in tal caso la responsabilità genitoriale è solo di colui che ha ottenuto l’affidamento. Il genitore cui i figli non sono affidati ha comunque il diritto ed il dovere di vigilare sulla loro istruzione ed educazione e può ricorrere al giudice quando ritenga che siano state assunte decisioni pregiudizievoli al loro interesse. Inoltre, la circolare, incoraggia il personale docente a favorire e garantire l’esercizio del diritto/dovere del genitore separato o divorziato, o non più convivente, a vigilare sull’istruzione e l’educazione dei figli, con conseguente facilitazione all’accesso alla documentazione scolastica e alle informazioni relative alle attività scolastiche ed extrascolastiche. La scuola che cambia, che si evolve ad una società che ormai si evolve, le famiglie mutano, le coppie si separano, ma restano pur sempre genitori ed il sacrosanto principio dell’affidamento condiviso vuole che i genitori decidano congiuntamente sull’educazione e l’istruzione dei figli. Invece per dieci anni la pressochè totalità delle scuole italiane si è relazionata solo con il genitore “collocatario”, volutamente ignorando l’esistenza del genitori non collocatario. Che per sapere e conoscere la vita scolastica del figlio, ha dovuto attivarsi insistentemente verso la scuola spesso ottenendo dinieghi. Grazie alla legge sull’affidamento condiviso viene rafforzato il diritto alla biogenitorialità, il diritto del minore a rapporti equilibrati e continuativi con entrambi i genitori. E sullo sfondo il diritto genitoriale di entrambi di mantenere tali rapporti col figlio minore. Anche la scuola finalmente lo sa. Ma non sempre si adegua. Sarà l’occasione per ricredersi visto l’approssimarsi di nuovi incontri scuola famiglia e dell’imminente consegna delle pagelle scolastiche? Potere, ora, alla scuola!

(Articolo pubblicato sul mio blog Pagine sociali per ildenaro.it)

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